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      Immagino che siano esami di Stato per l'ammissione alle scuole medie, istituiti con lo scopo precipuo di far pagare delle forti tasse e quindi rendere piú difficile ai ragazzi poveri di avviarsi agli studi. Vorrei fare a Mea un qualche piccolo regalo e vedrò di farlo; possiedo una scatola di pastelli e dei quadernetti di carta da disegno che Tatiana mi ha mandato qualche anno fa pensando che i carceri coltivino le attitudini artistiche dei galeotti; la prima volta che spedirò dei libri metterò nel collo questi oggetti e cosí Mea si ricorderà di me. (Non mi hai mai scritto se il collo di libri che ho consegnato a Carlo nel mese di marzo scorso e che Carlo doveva spedire per ferrovia, è giunto a destinazione). Teresina non ha ancora scritto la lettera che mi aveva annunziato.
      Ho ricevuto notizie abbastanza recenti da Giulia e dai piccini. Anche Delio ha cercato di scrivere una lettera (non lo hanno mai indotto a imparare a scrivere, ma hanno lasciato che egli imparasse per conto suo, spinto dal suo solo desiderio; pare che cosí abbiano voluto anche i medici perché il bambino è nervoso e non si vuole appassionarlo troppo precocemente al lavoro intellettuale). Stanno abbastanza bene; in questi giorni devono essere partiti da Mosca per andare qualche tempo in campagna.
      Fammi sapere spesso tue notizie. Spero davvero, come scrive Grazietta, che adesso tu stia meglio.
      Ti abbraccio affettuosamente con tutti.
      Antonio
     
      197.
     
      29 giugno 1931
     
      Carissima Tatiana,
      in questi 15 giorni mi hai scritto solo una cartolina.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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