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      Con queste indicazioni Piero può vedere quali volumi mi mancano.
      Dell'epistolario non ho ricevuto nessun tomo (in questa collezione Costes). Puoi scrivere a Piero che faccio rapidi progressi nella lettura dell'inglese; mi riesce molto piú facile del tedesco. Leggo abbastanza rapidamente, sebbene il dizionarietto che ho sia insufficiente e manchi di molti termini tecnici o piú legati all'uso corrente. L'estratto dell'«Economist» sul piano quinquennale l'ho letto in due o tre giorni e credo non mi sia sfuggita neanche un'espressione.
      Accenni alla possibilità di un tuo viaggio a Turi. Io te lo sconsiglio. Scrivi che non ti «pare nemmeno giusto» di aver lasciato passare tanto tempo senza vedermi. Credo che la giustizia non entra per nulla nella quistione. E non pensare neanche che io pensi di essere dimenticato ecc. Se vuoi farmi un vero piacere non devi venire (non perché io non sia contento di vederti, si capisce).
      Attendo tutte le lettere arretrate che avevi promesso di scrivere nel numero di 4.5 ogni 15 giorni. Ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      198.
     
      13 luglio 1931
     
      Carissima Tatiana,
      ti faccio tanti auguri per l'operazione che devi subire in questi giorni. Spero che al momento in cui ti giungerà questa mia lettera tutto sia finito felicemente; potresti mandarmi un telegramma? Devo dirti che non ho ancora capito bene il disturbo da cui sei stata afflitta. Me ne hai accennato parecchie volte, ma sempre in modo vago e fuggevole; la tua attenzione era attratta piú dal modo di comportarsi dei medici verso la tua malattia che dalla malattia stessa, mentre a me premeva piú conoscere esattamente le tue condizioni di salute che l'atteggiamento dei medici verso le tue diagnosi.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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