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      Carissima, ho cercato di scriverti il piú a lungo che mi è stato possibile. Ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      204.
     
      10 agosto 1931
     
      Carissima Tatiana,
      ieri ho ricevuto le buste e la carta che mi hai spedito, con le altre cosette. La settimana ventura, dopo che sarà stata registrata, timbrata ecc. potrò scrivere nella tua carta. D'altronde oggi ho pochissima voglia di scrivere e realmente sono un po' indisposto. Lunedí venturo ti descriverò per filo e per segno tutti i sintomi di questa indisposizione, dopo che avrò avuto piú tempo di osservarmi. Il caldo mi fa molto soffrire. Dormo pochissimo. Credi che possa riprendere per qualche tempo il Sedobrol? È da circa sei mesi che non ne prendo, mi pare. È vero che potrei farlo acquistare qui direttamente, ma ho osservato che non sempre i medicinali che si acquistano qui sono molto freschi ed il Sedobrol si deteriora facilmente. Di una altra cosa avrei bisogno: di avere un termometro per la temperatura. Spesso ho l'impressione di avere la temperatura o un po' piú alta o un po' piú bassa del normale. Qui la temperatura si può far prendere dall'infermiere, ma ci sono due elementi speciali nel caso mio: 1° ho l'impressione di avere la temperatura bassa nelle prime ore del mattino e naturalmente qui la temperatura vengono a prenderla al pomeriggio; 2° sarebbe bene avere un termometro preciso e rapido nel muoversi; i termometri «ufficiali» qui sono molto ordinari (ne ho rotto uno e me lo hanno fatto pagare 8 lire, qualche mese fa) e per giungere alla misura esatta impiegano 7.8 minuti, ciò che fa dubitare che siano molto precisi.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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