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      Non ho ancora perduto una certa capacità inventiva nel senso che ogni cosa importante che leggo mi eccita a pensare: come potrei costruire un articolo su questo argomento? Immagino un cappello e una coda piccanti e una serie di argomenti irresistibili, secondo me, come tanti pugni in un occhio e cosí mi diverto da me stesso. Naturalmente non scrivo tali diavolerie: mi limito a scrivere di argomenti filologici e filosofici, di quelli per cui Heine scrisse: erano tanto noiosi che mi addormentai ma la noia fu tanta che mi costrinse a risvegliarmi. Ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      211.
     
      13 settembre 1931
     
      Carissima mamma,
      ho ricevuto una lettera di Teresina e una di Grazietta con alcune righe scritte da te. Ti ringrazio, ma se lo scrivere ti costa tanta fatica, detta a Grazietta o a Mea o a Teresina la lettera e poi scrivi sotto solo la tua firma. Cosí potrai scrivermi piú spesso. Risponderò in ordine alle due lettere. A Teresina: per i miei libri io avevo detto a Carlo di non darli a leggere a estranei, ma di farli leggere a quei di casa che vogliono farlo. Questo è il mio principio: non voglio che i miei libri servano a fare passare il tempo a della gente che indirettamente sono responsabili del mio incarceramento. A Teresina manderò in regalo personalmente uno dei piú bei romanzi di Leone Tolstoi, Guerra e Pace, in cui c'è la protagonista Natascia, che è molto simpatica. Ringrazio Franco della sua buona volontà di farsi aviatore quando sarà grande per venire a rapirmi e portarmi a mamma.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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