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      Tuttavia la mia cultura è italiana fondamentalmente e questo è il mio mondo: non mi sono mai accorto di essere dilaniato tra due mondi, sebbene ciò sia stato scritto nel «Giornale d'Italia» del marzo 1920, dove in un articolo di due colonne si spiegava la mia attività politica a Torino, tra l'altro, con l'essere io sardo e non piemontese o siciliano ecc. L'essere io oriundo albanese non fu messo in gioco perché anche Crispi era albanese, educato in un collegio albanese e che parlava l'albanese. D'altronde in Italia queste quistioni non sono mai state poste e nessuno in Liguria si spaventa se un marinaio si porta al paese una moglie negra. Non vanno a toccarla col dito insalivato per vedere se il nero va via né credono che le lenzuola rimarranno tinte di nero.
      Hai scritto che volevi mandarmi dei medicinali. Ti prego di non mandarmi però piú Mugolio né polvere d'Abissinia. Credo che l'unica cosa utile veramente siano i fermenti lattici che ho quasi finito; ne ho ancora per quattro giorni. Ti prego veramente di far cosí. Ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      Cosí mi aveva fatto bene l'Uricedina Stroschein di cui mi avevi mandato due saggi tanto tempo fa e che ho preso recentemente: essa regolava abbastanza bene le funzioni intestinali.
     
      218.
     
      19 ottobre 1931
     
      Carissima mamma,
      ho ricevuto la tua lettera del 14 e sono stato molto contento nel sapere che ti sei rinforzata e che andrai almeno per un giorno alla festa di San Serafino. Come mi piaceva, da ragazzo, la valle del Tirso sotto San Serafino!


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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