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      Ai bronchi non ho piú avuto nulla dall'agosto in poi e credo che bisogna mettere un po' a posto la digestione per non soffrir piú neanche di altri mali. - La volta prossima vorrei scrivere a Giulia tutta la lettera, possibilmente: se sarà necessario, scriverò per te una breve nota. Perciò non pormi delle quistioni complicate. - Ho visto molto lodato dal De Ruggero nella «Critica» del Croce il libro di Salvador de Madariaga: Anglais, Français, Espagnols, ed. della «Nouvelle Revue Française». Il Madariaga è un funzionario spagnolo alla Società delle Nazioni e per qualche tempo ha insegnato in una Università inglese. Perciò pare che sia specialmente competente per fissare i tratti differenziali dei tre popoli, senza cadere nei pregiudizi soliti in queste opere. Perché non lo leggi e poi me lo spedisci? Mi faresti un piacere. Non che il giudizio del De Ruggero sia una buona ragione, perché anche il De Ruggero tende a concepire l'umanità come gruppi nazionali di intellettuali; tuttavia anche da questo punto di vista (quando sia criticamente conosciuto) il libro può essere interessante, specialmente per i francesi e gl'inglesi. Non tanto per gli spagnoli, perché il Madariaga è spagnolo anche se spagnolo intelligente e il Vico in una sua «degnità» (o assioma) della Scienza Nuova scrive che la «boria delle nazioni» è uno dei piú gravi ostacoli per scrivere la storia. Al tempo di Crispi, un pubblicista francese (mi pare si chiamasse Ballet) scrisse un libro L'Italie qu'on voit et l'Italie qu'on ne voit pas.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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