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      Ecco allora che io mi ricordavo (mi era rimasto impresso) solo del fatto che questo nuovo tipo di sopracalze, se erano buone contro l'attrito non lo erano contro l'umidità, per il tessuto largo, non compatto, che io espressi con la parola traliccio. Le precedenti sopracalze invece riunivano le due qualità e perciò ti scrissi di preferirle. Forse avrei dovuto spiegarti già allora tutti questi particolari: un'altra volta cercherò di essere piú diligente e motiverò accuratamente tutte le mie affermazioni; dovrò essere lungo perché non conosco i titoli merceologici e perciò dovrò ricorrere a perifrasi ecc. - L'ultima tua lettera, quella del 5, è quasi completamente dedicata alla quistione del viaggio di Carlo. Tu scrivi: «Non so spiegarmi da che cosa tu abbia potuto pensare che io avessi insistito presso Carlo per indurlo a fare il viaggio a Turi. Niente di simile! ecc.» La mia osservazione, anche in questo caso, non aveva nessuna intenzione di rimprovero e non meritava nessuna reazione e giustificazione da parte tua: essa era collegata a questa informazione contenuta nella tua lettera del 23 dicembre e che ti trascrivo: «ho ricevuto stasera una lettera da Carlo, in cui egli scrive che dato che il doppio stipendio che deve prendere all'occasione delle feste, non lo potrà avere prima del 31, egli potrebbe farti la visita verso il 9 o il 10 gennaio, perché non può assentarsi proprio i primi giorni del mese, dato che non ci sarà chi potrebbe supplirlo. Io gli ho risposto che potrei prestargli i denari necessari per il viaggio e


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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