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      La razione è qualcosa di piú, ma non riesco a consumarla tutta. Mangio poi di tanto in tanto qualche altra cosa (un po' di marmellata, di miele, di ovomaltina, che ho ricevuto nei pacchi postali). Negli anni scorsi mangiavo di piú: consumavo tutta la razione e qualche volta avevo ancora appetito. Però non mi sento per nulla piú debole: del resto si invecchia e si ha meno bisogno di mangiare. - Ho ricevuto il pacco di Pasqua e ti ringrazio. Certo mangerò tutto ciò che mi hai mandato, anche se lentamente. Hai fatto bene a non mandarmi del cioccolato, che non posso digerire, né cacao che è come il cioccolato. Ma perché mi hai spedito i dolciumi sardi che erano destinati a te? Devi aver diffidato, eh!, dí la verità! Sono pesantissimi, infatti. Sai che non ho mandato gli auguri a mia madre né per il suo onomastico né per Pasqua. Quest'anno non ho nessun calendario e quindi non ho potuto vedere a tempo che il giorno di S. Giuseppe avanzava a gran passi; inoltre quest'anno non c'è piú la lettera straordinaria per Pasqua e cosí mi sono trovato completamente a terra. Vedrò di scusarmi la volta prossima. - A Giulia scriverò una delle prossime volte; forse è meglio attendere che ella stessa scriva ancora o che Delio risponda.
      Ti faccio tanti auguri e ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      Nella tua cartolina del 13 scrivi, a proposito di ciò che ti ho scritto sulla psicanalisi: «non saprei perché tu credi Giulia malata in quel tale modo. Io non so nulla di ciò!». Naturalmente neanche io so nulla di preciso, ma questa è la mia impressione, che si è formata per tutto un cumulo di piccoli fatti e di ricordi del passato, ognuno dei quali, preso a sé, sembrerebbe un'inezia.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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