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      - Del resto, dalle tue lettere appare che alcune mie osservazioni sono andate oltre il segno e hanno avuto «troppo successo», cioè un effetto deleterio. Tu insisti troppo nel ricordare le mie osservazioni a proposito della tua personalità non ancora sviluppata, della necessità per te di dipanare il tuo vero essere ecc. Certo tu hai preso alla lettera le mie osservazioni e non le hai collocate nella loro sfera appropriata. Un elemento che certo ti è sfuggito è come io spesso abbia insistito per indurti a dedicare una parte del tuo tempo alla musica (credo che ti abbia impressionato male il fatto che una volta io o sia andato via o abbia fatto mostra in qualche modo di non poter sopportare la musica: e certo quella certa volta io soffrivo realmente, ma ero in condizioni nervose deplorevoli e la musica mi limava i nervi in modo da farmi venire le convulsioni). Io ho sempre creduto che la tua personalità si è in gran parte sviluppata intorno all'attività artistica e che abbia subito come un'amputazione per l'indirizzo meramente pratico e di interessi immediati che tu hai dato alla tua vita. Direi che nella tua vita c'è stato un errore «metafisico», con conseguenze di disarmonie e squilibri psico-fisici. Una volta io ho sostenuto, con un certo tuo scandalo, che gli scienziati, nella loro attività, sono «disinteressati». Tu hai ribattuto, molto brevemente, che essi sono sempre «interessati». Naturalmente io parlavo in termini «italiani» e nella cultura italiana avevo presente le teorie filosofiche del prof.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803