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      Mi pare che il Croce tiene piú di tutto a questa sua posizione di leader del revisionismo e che in ciò egli intenda essere il meglio della sua attuale attività. In una breve lettera scritta al prof. Corrado Barbagallo e pubblicata nella «Nuova Rivista Storica» del 1928 o 29 (non ricordo con esattezza) egli esplicitamente dice che tutta l'elaborazione della sua teoria della storia come storia etico-politica (e cioè tutta o quasi la sua attività di pensatore di circa 20 anni) è rivolta ad approfondire il suo revisionismo di quaranta anni fa. - Carissima Tania, se cenni simili a questo ti possono essere utili per il tuo lavoro, scrivimelo e cercherò di fissarne qualche altro.
      Ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      261.
     
      25 aprile 1932
     
      Carissima mamma,
     
      non ricevo notizie da un mese giusto; la lettera di Mea e di Grazietta è partita da Ghilarza appunto il 24 marzo. Voglio sperare che, come dice il proverbio, «nessuna notizia, buona notizia» o almeno avvenimenti senza importanza. Qualche giorno fa ho ricevuto una cartolina di Teresina coi baci di Diddi. - A Teresina dirai che ho finalmente mangiato la selvaggina sott'olio che mi aveva mandato nel pacco di Natale e che l'ho trovata squisita; la confezione era perfetta e la carne ben macerata nell'olio, era diventata come il burro, tanto che potei mangiarla senza inconvenienti, sebbene non abbia piú dei denti servibili. Bisogna anche dire che si trattava di uccelli scelti, veramente eccezionali per grossezza e grassezza; immagino che siano stati cacciati da Paolo e quindi estendo anche a lui i miei complimenti e ringraziamenti.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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