Pagina (567/803)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il Croce assume il momento seguente, quello in cui le forze scatenate precedentemente si sono equilibrate, «catartizzate» per cosí dire, fa di questo momento un fatto a sé e costruisce il suo paradigma storico. Lo stesso aveva fatto con la Storia d'Italia: incominciando dal 1870 essa trascurava il
      momento della lotta, il momento economico, per essere apologetica del momento puro etico-politico, come se questo fosse caduto dal cielo. Il Croce, naturalmente con tutte le accortezze e le scaltrezze del linguaggio critico moderno ha fatto nascere una nuova forma di storia retorica; la forma attuale di essa è appunto la Storia speculativa. - Ciò si vede meglio ancora se si esamina il concetto «storico» che è al centro del libro di Croce, cioè il concetto di «libertà»; il Croce, in contraddizione con se stesso, confonde «libertà» come principio filosofico o concetto speculativo e libertà come ideologia ossia strumento pratico di governo, elemento di unità morale egemonica. Se tutta la storia è storia della libertà, ossia dello spirito che crea se stesso (e in questo linguaggio libertà è uguale a spirito, spirito è uguale a storia e storia è uguale a libertà), perché la storia europea del secolo XIX sarebbe essa sola storia della libertà? Non sarà dunque storia della libertà in senso filosofico, ma dell'autocoscienza di questa libertà e della diffusione di questa autocoscienza sotto forma di una religione negli strati intellettuali e di una superstizione negli strati popolari che si sentono uniti a quegli intellettuali, che sentono di partecipare a un blocco politico di cui quegli intellettuali sono i portabandiera e i sacerdoti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Croce Storia Italia Croce Storia Croce Croce