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      A me pare che si debba vedere piú oltre e identificare un apporto che direi sintetico, cioè che riguarda l'intuizione del mondo e il modo di pensare e non solo analitico, riguardante una dottrina particolare, sia pure fondamentale. Piero, nel suo lavoro per l'edizione critica delle opere del Ricardo, potrebbe raccogliere un materiale prezioso in proposito. In ogni modo, veda se esiste una qualche pubblicazione che tratti questi argomenti o mi sia di aiuto nelle mie condizioni carcerarie, mentre cioè non posso fare ricerche sistematiche di biblioteca. - Carissima Tania, ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      269.
     
      6 giugno 1932
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto la tua lettera del 30 maggio. Ho avuto anche i campioni raccomandati coi medicinali. Ho già preso la Sedosine, ma devo dire che non mi produce nessun effetto rilevante. Ho preso qualche volta il «Somatose», ma ancora non regolarmente: in realtà non so come fare, perché il cibo che ricevo non si presta a essere mescolato con tale preparato. Cercherò di ingoiarlo semplicemente sciolto nell'acqua fredda, ma non sono sicuro che in tal modo sia efficace: è forse necessario immetterlo in liquidi caldi? Ti assicuro che non ho nessuno scrupolo a chiamare le cose per il loro nome: le chiamo come so e posso. Il catarro intestinale non so chiamarlo in altro modo che cosí. Cosí è giusto che non sia insonnia «organica» ciò che non mi lascia dormire; credo che il non aver dormito, anche se si chiama «insonnia», non sia da curarsi sempre come insonnia.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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