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      È una vera fortuna che non si siano avuti qui ancora dei calori intollerabili come quelli degli anni scorsi. Ti auguro che anche il tuo malessere sia di poco conto. Ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      282.
     
      1° agosto 1932
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto le tue lettere del 26 e 28 luglio con la lettera di Giulia e le fotografie. Le fotografie, nonostante le deficienze che tu hai notato, mi sono piaciute lo stesso. Mi pare che Giulia, se si vede che ha sofferto molto, tuttavia non sia in condizioni fisiche tali da non potersi rimettere abbastanza rapidamente, purché abbia cura di se stessa. Ho letto con grande interesse la lettera della mamma e mi pare che confermi il giudizio comune che le nonne sanno scrivere sui bambini meglio delle loro mamme.
      In questi ultimi giorni mi sono un po' rimesso. Per lo meno ho cambiato di malessere e mi sento piú leggero. Non in questo momento che scrivo, però. È incominciato anche qui un gran caldo: ogni piccolo sforzo che faccio, mi inonda di un bagno di sudore spiacevole e debilitante. La dieta che ho dovuto fare non era «liquida» come hai capito, ma «idrica», cioè non ho mangiato proprio nulla, ma solo bevuto qualche limonata per circa tre giorni, in due riprese. Posso invece bere pochissimo latte; altro che tre litri! Se bevo, nella giornata, piú di un litro di latte, mi sento molto male e non riesco a digerire. Tuttavia, nel complesso, ho migliorato la funzione digestiva. Devo però mangiare poco, se non voglio che immediatamente sopravvengano dei dolori viscerali, e ciò mi lascia debole, specialmente con il caldo e la mancanza di riposo per la difficoltà del dormire.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Tania Giulia Giulia