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      Vivo appena, e male, l'esistenza animale e vegetativa. Non voglio rattristarti, ma non voglio neanche che tu abbia idee oleografiche e malvacee sul mio modo di passare il tempo. Del resto mi sono abituato. E sopporto. E ho pazienza, se non certo rassegnazione. Ma il dubbio che gli altri pensino la realtà affatto diversa da quella che è e mi immaginino immerso in qualsivoglia attività utile e interessante, mi irrita in sommo grado e un po' mi rivolta. Mi fa sentire piú duramente quanto sia isolato e staccato dalla vita.
      Ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      288.
     
      22 agosto 1932
     
      Carissima mamma,
      da parecchio tempo nessuno mi scrive e cosí manco di tue notizie. Tatiana mi ha trasmesso qualche settimana fa alcune fotografie dei bambini di Teresina che mi sono piaciute molto. È vero che Mimma rassomiglia molto a Emma quando era piccola. Del resto è meraviglioso come questi bambini hanno i lineamenti di famiglia (anche Delio e Giuliano hanno molto marcati questi lineamenti); pare di vedere facce già viste tante volte che affiorano al ricordo di tanti anni di lontananza. Diddi mi pare che rassomigli tanto a Teresina come era quando abitavamo ancora a Sorgono e andavamo all'asilo delle monache; non è però ricciuta e bionda come era Teresina. L'ultima fotografia di Delio che ho ricevuto mi ha dato l'impressione di rivedere Mario quando aveva otto anni; cosí Giuliano ha un faccino che nei lineamenti generali mi ricorda Nannaro e specialmente zio Alfredo, che a dire il vero, non mi è stato mai molto simpatico sebbene rassomigli tanto a quei di casa (a differenza di zio Cesare che sembrava di altra famiglia). Ma forse sono impressioni superficiali dovute alla suggestione piú che ad altro.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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