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      Tuttavia, prima di entrare nella via da te proposta, voglio ancora fare un tentativo presso il signor direttore del carcere e se necessario presso il signor giudice di sorveglianza, per vedere se sia possibile ottenere che siano rimosse le condizioni che determinano l'attuale stato di cose. Ciò non è per nulla impossibile e lo preferirei per evitare le spese notevoli che la visita di un medico di fiducia porta con sé. D'altronde anche un tal medico non potrebbe non giungere alla conclusione che le mie condizioni disastrose sono in tanta parte dovute alla mancanza di sonno, che la quistione si presenterebbe in questi termini e in essi occorrerebbe risolverla almeno inizialmente. Si tratta di rimandare, nella peggiore delle ipotesi, la realizzazione della tua proposta per il mese di settembre. Alla fine di settembre dovrò per forza giungere a una conclusione, se non voglio diventare pazzo o entrare in una fase che io stesso non so immaginare tanto sono stremato. Credi che non ne posso proprio piú e mi spaventa il fatto che sto perdendo il controllo dei miei impulsi e degli istinti elementari del temperamento. La tua proposta perciò è da essere considerata: tu puoi perfezionarla, fissandone i dettagli e facendo magari i passi necessari per vedere quanto si spenderà e chi può essere il medico da scegliere, perché credo che nell'istanza in cui si domanderà l'autorizzazione della visita occorrerà farne il nome con tutte le generalità. Carissima, ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      291.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803