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      Carissima mamma, mi sono sempre dimenticato di domandarti informazioni del figlio del geometra Porcelli, Giacomino, che da ragazzetto si era tanto affezionato a me e al mio falco e voleva sempre stare in mia compagnia. C'è un Giacomo Porcelli, cattolico molto battagliero, che scrive dei libri ed articoli sulla letteratura francese; è lo stesso? Certo i suoi zii lo sapranno. Ma chi sopravvive di tutta la famiglia Corrias?
      Fammi scrivere un po' piú spesso. Perché Teresina non mi ha ancora spedito la lettera tante volte promessa?
      Ti abbraccio affettuosamente e tutti di casa.
      Antonio
     
      Un bacio speciale a Franco che nella lettera di Grazietta ha aggiunto i suoi saluti.
     
      295.
     
      12 settembre 1932
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto due tue cartoline e due lettere, dell'8 e del 10. Quest'ultima specialmente, te lo confesso, mi ha molto indispettito. Quando si tratta di medici e di medicine tu ti sfreni in progetti e fantasticherie, mentre io ti ho raccomandato tante volte di essere sobria e di non abbondare nello zelo. Quando ero al ginnasio (un piccolo ginnasio comunale a Santu Lussurgiu, in cui tre sedicenti professori sbrigavano con molta faccia tosta, tutto l'insegnamento delle 5 classi) abitavo in casa di una contadina (pagavo 5 lire mensili per l'alloggio, la biancheria del letto e la cucinatura della molto frugale mensa) che aveva una vecchia madre un po' scema, ma non pazza, che appunto era la mia cuoca e governante, la quale ogni mattina, quando mi rivedeva, mi domandava chi ero e come mai avevo dormito in casa loro ecc.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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