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      Rimangono una condanna a 15 anni di reclusione e una a 10 anni di detenzione: dai 15, 5 anni di indulto, con rimanenza di 10; dai 10 di detenzione, 3 anni di indulto piú un anno per il precedente indulto, rimanenza 6; nel cumulo la detenzione viene ridotta a un terzo per equipararla alla reclusione, e poiché della seconda condanna si applica solo la metà, si avrebbe la riduzione a un anno, cioè a un totale di 11 anni di reclusione, di cui ho già scontato 6 anni meno due mesi. Non son sicuro però che il calcolo sia esatto, perché mi intendo poco di queste questioni. Se questa ipotesi fosse reale, la mia condizione giuridica sarebbe abbastanza mutata, perché, astrattamente almeno, chi deve scontare solo un terzo della pena, può essere (astrattamente) liberato condizionalmente. Forse ti sarà possibile ottenere queste informazioni «oggettivamente» cioè, a puro titolo informativo. Ti prego di non aggiungerci niente di tuo e di non fare castelli in aria o proposte di nessun genere. Quando ti scrissi la scorsa lettera, questi calcoli li avevo già fatti e tuttavia non mi hanno impressionato per nulla. Ti abbraccioAntonio
     
      312.
     
      21 novembre 1932
     
      Carissima Grazietta,
      ho ricevuto la tua lettera del 12, con le tue impressioni sulle notizie che si sono diffuse a proposito del decreto di amnistia. Non posso valutare la necessità che avete avuto di far credere alla mamma che io sarei stato liberato, con tutte le complicazioni di dover inventare i miei viaggi ecc. Informami bene di tutto questo, perché possa regolarmi.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Grazietta