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      Forse puoi aggiungere una piccola bottiglia di qualche amaro stomatico. Non saprei dire neppur io: Ferro-China o qualcosa del genere. Ma ti voglio assicurare che se anche non mi mandi nulla, ma solo i tuoi saluti, io sarò contento lo stesso, o forse anche piú. - Ti sarò grato se vorrai scrivere alla Libreria che non ho ricevuto i fascicoli del mese di ottobre delle due riviste: «Leonardo» e «La Nuova Italia». Carissima, spesse volte, dopo aver scritto sia a te che a Giulia, e ripensando a ciò che ho scritto e specialmente al modo e al tono del mio scrivere, penso che vi debbo annoiare molto con le mie arie da pedagogo pedante. Come vedi, me ne accorgo anch'io di questo tono. Ma non posso scrivere in modo diverso. Ogni mia lettera, credi, è il risultato di una serie complessa di sforzi di volontà e di atti di autocontrollo che non possono non comporsi in una forma che a me stesso pare ridicola. Tante volte sento un grande dispetto per quanto ho scritto e per il modo con cui l'ho scritto. Devo aver pazienza. Abbi pazienza anche tu e voglimi bene lo stesso. Ti abbraccio affettuosamente.
      Antonio
     
      317.
     
      13 dicembre 1932
     
      Carissima Grazietta,
      ho ricevuto la tua lettera del 9 e ti ringrazio delle notizie che mi dai. Scrivo a te ma puoi dire alla mamma che ho scritto a lei in occasione delle feste di Natale per farle tanti auguri di nuova salute e di felicità. Fai molto bene a preoccuparti specialmente della sua tranquillità d'animo. Puoi assicurarla che io sono sempre forte e sereno e affronto tutte le avversità con animo sicuro e tranquillo.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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