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      In questo frattempo io ti ho scritto parecchie volte. Credo che neanche Tania abbia ricevuto notizie e lettere. Ti prego di scrivermi e di rassicurarmi. Ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      338.
     
      3 aprile 1933
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto una tua lettera del 27 marzo e una cartolina del 30. Sono molto lieto che il viaggio non ti abbia stancato. Le mie condizioni di salute sono le stesse, con oscillazioni continue. Sono sempre molto debole. L'unico dato obbiettivo che ti posso dare è quello della temperatura. La notte scorsa mi sono sentito un po' peggio del solito e perciò ho voluto fare delle rilevazioni. Sentivo, verso le due del mattino, una certa insufficienza cardiaca, con oppressione (non palpitazioni, né sfitte, ma come se il cuore fosse stretto da una mano) e ondate di freddo; la temperatura era di 35.6. Verso le 6 del mattino la temperatura era di 36.3. Non mi sono levato che alle 11½, perché mi sentivo debole e avevo un certo tremito alle braccia e mani e alle gambe. Dopo mezz'ora che ero in piedi, la temperatura si elevò a 37.2. Come ti ho già scritto, questi sintomi sono uguali a quelli che si manifestavano nel 1922, solo che allora il male si verificò nell'estate e perciò nell'ora in cui la temperatura si elevava, avevo dei veri bagni di sudore che mi indebolivano maggiormente, ciò che adesso non avviene. È vero però che allora avevo 10 anni di meno e una riserva di energie nervose che ormai è stata consumata o quasi, perciò avevo degli scatti quasi feroci (e non è una semplice metafora, perché ricordo che alcune molto gentili persone che venivano ad assistermi e a farmi compagnia mi dissero piú tardi che avevano avuto paura, sapendomi sardo, che io talvolta volessi accoltellare qualcuno!


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Tania Tania