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      Scrivere a Giulia mi era già prima molto difficile; oggi mi è diventato quasi impossibile. Mi ripugna fare con lei delle commedie e fingere di avere delle convinzioni che non ho assolutamente. Perciò ti avevo tanto espressamente e con tutto il cuore pregato di non immischiare Giulia nei tentativi da fare per cercare di alleviare la mia situazione, di non comunicarglieli neppure. Tu non hai capito che questa condotta era un modo di difendere Giulia, di preservarla, nelle sue condizioni di salute, da ogni stato di orgasmo e da ogni forte delusione. Era una cosa molto importante anche per me, perché non rendeva difficile la mia corrispondenza con lei, mentre oggi essa è diventata quasi impossibile. La condotta di preoccuparsi solo del momento immediato e non dell'avvenire, di suscitare sentimenti di ottimismo passeggero ed effimero senza pensare che essi dovranno o potranno (con la piú grande possibilità) essere distrutti dalla ferrea realtà, mi pare repugnante ed estremamente pericolosa. Non solo, ma mi pare che essa corrisponda, in chi l'attua, a una tal quale faciloneria che è già un sintomo di volontà disordinata e caotica, per cui, non prospettandosi le reali difficoltà di una iniziativa, non se ne tiene conto, non si fa nulla per rimuoverle e quindi si manda tutto in malora. La bontà disarmata, incauta, inesperta e senza accorgimento non è neppure bontà, è ingenuità stolta e provoca solo disastri. Fino a qualche tempo fa io ero, per cosí dire, pessimista con l'intelligenza e ottimista con la volontà. Cioè, sebbene vedessi lucidamente tutte le condizioni sfavorevoli e fortemente sfavorevoli a ogni miglioramento nella mia situazione (tanto generale, per ciò che riguarda la mia posizione giuridica, come particolare, per ciò che riguarda la mia salute fisica immediata), tuttavia pensavo che con uno sforzo razionalmente condotto, condotto con pazienza e accortezza, senza trascurare nulla nell'organizzare i pochi elementi favorevoli e nel cercare di immunizzare i moltissimi elementi sfavorevoli, fosse stato possibile di ottenere un qualche risultato apprezzabile, di ottenere per lo meno di poter vivere fisicamente, di arrestare il terribile consumo di energie vitali che progressivamente mi sta prostrando.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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