Pagina (715/803)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non vedo piú che ci sia gran che da fare, ormai. Ciò che poteva essere fatto è stato fatto, ma non bene e non con l'accortezza e la precisione che erano necessarie. Questa è la mia convinzione. Come farò a scrivere a Giulia? Cosa le potrò scrivere? Credi che ci ho pensato molto e non sono riuscito a trovare una via. Questo piú di tutto mi dispiace, che si sia creata questa situazione in cui la corrispondenza diventa cosí difficile e assurda, mentre era una delle poche cose che ancora tenessero a contatto con la vita. - Ho ricevuto il memoriale e l'ho letto con molto interesse, sebbene non abbia molta tendenza ad afferrare i ragionamenti dei giuristi. Non posso dare nessuna indicazione in proposito di carattere giuridico né di altro genere. Posso ricordare solo che nel discorso al Senato sulla legge del Tribunale Speciale, il ministro Rocco escluse tassativamente ogni potere retroattivo della legge stessa e perciò pare strana l'obbiezione del Procuratore generale. Mi pare anche di ricordare che il Rocco o nel discorso sul codice o nella relazione al Re abbia egli stesso sostenuto che uno dei pregi della nuova compilazione consisteva nel fatto che aveva introdotto con l'art. 305 una figura di reato che non esisteva nel codice del 1889 (si tratta certamente della relazione generale) apprestando cosí una nuova arma di difesa della personalità dello Stato (il brano corrispondente è forse a p. 98 dell'edizione del Codice dovuta alla Libreria dello Stato). - Ho ricevuto il testo del biglietto di Delio e il disegno che non mi pare dimostri molte attitudini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Giulia Senato Tribunale Speciale Rocco Procuratore Rocco Stato Codice Libreria Stato Delio