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      Sono diventato completamente ottuso e non so dirti altro. Credo che tu non ti renda conto della mia situazione con esattezza; altrimenti non saresti rimasta tanto tempo in questo paese, dove tu stessa finirai col logorarti fisicamente. Ti assicuro che a me ormai interessa solo di finirla e di essere messo in grado di prendere una mia decisione.
      Ti abbraccioAntonio
     
      351.
     
      11 giugno 1933
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto stamane una tua cartolina. Sono lieto delle tue migliorate condizioni di salute. Mi pare che l'avvocato abbia ragione di desiderare che lo si avverta di ogni iniziativa che si deve o si vuole prendere. Del resto io non ti ho mai consigliato, se ben ricordi, niente che debba intralciare l'attività dell'avvocato. So bene che è sempre dannoso modificare una linea di condotta mentre essa è in via di svolgimento. La mia opinione anzi è ancora più recisa. Penso che una linea di condotta, per cattiva che sia, è sempre migliore dell'imbroglio che risulterebbe se si volesse interromperla per iniziarne una nuova, anche se questa razionalmente sembra migliore in sé. Poiché la situazione è compromessa, non può infatti piú essere migliore «in sé». Il mio consiglio si riferiva al «tempo» o ritmo, se ben ricordi. Del resto da una tua altra cartolina mi è sembrato di capire che tu mi hai esposto molto sommariamente ciò che si sta facendo e che pertanto mi sfuggono elementi forse essenziali. Ti raccomando anzi di ringraziare l'avvocato per tutto ciò che ha fatto finora per me. Cosí devi specialmente congratularti con lui per l'impostazione data alla questione che egli ha prospettato al Tribunale Speciale.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Tania Tribunale Speciale