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      Essa preoccupa abbastanza l'«altra parte» perché io possa disinteressarmene, ti pare? Ma mi sento debole fisicamente e la resistenza da svolgere mi pare troppo grande. Tu scrivi che ne discuteremo e io penso che quando tu vorrai venire non è impossibile che ciò ti riesca molto difficile, molto piú difficile di ciò che sarebbe stato qualche mese fa, anche se ti sentirai piú forte fisicamente come è certo e come appare anche oggi dalla tua lettera.
      Vedi come sono bislacco: adesso che tu scrivi di poter venire con un senso di maggior sicurezza, io ti faccio delle difficoltà.
      Sono proprio contento che gli orologetti per i ragazzi ti siano piaciuti. Mi scriverai a suo tempo ciò che risentiranno Delio e Giuliano? Hai ragione per ciò che riguarda il... 31; è vergognoso da parte mia... ma ho qualche scusante. Vorrei scriverti molto sulla malattia di Delio, su Julik, ma certi argomenti che riguardano la nostra tenerezza per i figli mi riescono di una difficoltà spaventevole a scriverne, perché mi indeboliscono e mi turbano. Cara, non sono contento di questa mia lettera (e neanche delle altre precedenti), ma non voglio ricominciare. Spero che tu sia molto molto forte anche per me.
      Ti abbraccioAntonio
     
      395.
     
      [estate 1936]
     
      Cara Giulia,
      mi riesce sempre piú difficile scriverti, ma Tatiana insiste perché ti mandi almeno qualche linea e perché almeno ti domandi di dare notizie esatte sulle ragioni che hanno determinato l'invio di Julik a una scuola speciale. Ecco fatto. Veramente avevo scritto una lettera abbastanza lunga, ma l'ho interrotta, perché facevo disgusto a me stesso.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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