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      A ciò si aggiunge che in ogni istante io rivivo tutto il passato e mentre discutevo con Tania ricordavo come di Giuliano io abbia sempre saputo cosí poco, tanto che solo dalla traduzione di una lettera tua a Tania io abbia saputo nel 1928 che Giuliano... parlava, mentre Tania mi aveva scritto - un anno prima - che aveva saputo che Giuliano era tardivo nel parlare. Tu hai sempre i ragazzi in tua presenza, li osservi nel loro sviluppo e ti colpisce ciò che di originale può essere in loro. Per me le cose sono molto diverse; ciò che a te sembra notevole a me può parere insignificante, perché mi manca la nozione di ciò che è piú sostanzialmente vitale ed espressivo in un essere che si sviluppa.
      2° Cosí non è esatto che io abbia detto che Delio non è concreto, per la semplice ragione che non so neanche cosa Delio sia. Sono anzi persuaso che egli, come tutti i ragazzi della sua età, sia molto «concreto» come tu dici, nella vita reale. Ciò non significa che le letture e l'indirizzo scolastico datogli da qualche insegnante, non lo inducano, in certi casi, a fantasticare in modo che a me pare errato su ipotesi pseudo scientifiche; pare errato e da riprendere perché io credo che occorra sempre ricondurre gli scolari su una via che permetta lo sviluppo di una cultura solida e realistica, depurata da ogni elemento di ideologie rancide e stupide e permetta la formazione di una generazione che sappia costruire la sua vita e la vita collettiva in modo sobrio, con il massimo di economia negli sforzi e il massimo di rendimento.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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