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      In questo caso l'errore del Croce è l'illusione dei filosofi della praxis. Solo che errore e illusione deve significare nel caso di questa filosofia niente altro che «categoria storica» transeunte per i cambiamenti della pratica, cioè l'affermazione della storicità delle filosofie non solo, ma anche una spiegazione realistica di tutte le concezioni soggettivistiche della realtà. La teoria delle superstrutture non è che la soluzione filosofica e storica dell'idealismo soggettivistico. Accanto alla dottrina dell'origine pratica dell'errore è da porre la teoria delle ideologie politiche spiegate dal Croce nel loro significato di strumenti pratici d'azione: ma dove trovare il limite tra ciò che deve essere inteso come ideologia nel senso stretto crociano e l'ideologia nel senso della filosofia della praxis cioè tutto l'insieme delle soprastrutture? Anche in questo caso la filosofia della praxis ha servito al Croce per costruire una dottrina particolare. D'altronde sia l'«errore» che l'«ideologia come strumento pratico d'azione» anche per il Croce possono essere rappresentati da interi sistemi filosofici che sono tutti un errore perché originati da bisogni pratici e da necessità sociali. Sebbene non l'abbia finora esplicitamente scritto, non sarebbe maraviglioso se il Croce sostenesse l'origine pratica delle religioni mitologiche e quindi cosí spiegasse la loro erroneità da una parte e il loro resistere tenace alle critiche delle filosofie laiche, dall'altra, perché qualche accenno in questo senso si potrebbe trovare nei suoi scritti (il Machiavelli, con la sua concezione della religione come strumento di dominio, potrebbe a avere già enunziato la tesi dell'origine pratica delle religioni).


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Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce
di Antonio Gramsci
pagine 451

   





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