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      Per i partiti dunque, č sempre possibile la domanda se essi esistano per forza propria, come propria necessitŕ, o esistano invece solo per interesse altrui (e infatti nelle polemiche questo punto non č mai dimenticato, anzi č motivo d'insistenza anche, specialmente quando la risposta non č dubbia, ciň che significa che ha presa e lascia dubbi). Naturalmente, chi si lasciasse dilaniare da questo dubbio, sarebbe uno sciocco. Politicamente la quistione ha una rilevanza solo momentanea. Nella storia del cosí detto principio di nazionalitŕ, gli interventi stranieri a favore dei partiti nazionali che turbavano l'ordine interno degli Stati antagonisti sono innumerevoli, tanto che quando si parla per esempio della politica «orientale» di Cavour si domanda se si trattava di una «politica» cioč di una linea d'azione permanente, o di uno stratagemma del momento per indebolire l'Austria in vista del '59 e del '66. Cosí nei movimenti mazziniani dei primi del 1870 (esempio, fatto Barsanti) si vede l'intervento di Bismark, che in vista della guerra con la Francia e del pericolo di un'alleanza italo-francese, pensava, con conflitti interni, a indebolire l'Italia. Cosí nei fatti del giugno 1914 alcuni vedono l'intervento dello Stato Maggiore austriaco in vista della successiva guerra. Come si vede, la casistica č numerosa e occorre avere idee chiare in proposito. Ammesso che qualunque cosa si faccia, si fa sempre il gioco di qualcuno, l'importante č di cercare in tutti i modi di fare bene il proprio gioco, cioč di vincere nettamente.


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
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