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      Ponendo la questione nei suoi termini limite, per assurdo, si può dire che Andorra può produrre mezzi bellici in gas e bacteri da sterminare l'intera Francia.
      Questa situazione della tecnica militare è uno degli elementi piú «silenziosamente» operanti di quella trasformazione dell’arte politica che ha portato al passaggio, anche in politica, dalla guerra di movimento alla guerra di posizione o di assedio.
     
      Una massima del maresciallo Caviglia: «L'esperienza della meccanica applicata che la forza si esaurisce allontanandosi dal centro di produzione si ritrova dominante nell'arte della guerra. L'attacco si esaurisce avanzando; perciò la vittoria deve essere cercata quanto piú è possibile nelle vicinanze del punto di partenza» (Le tre battaglie del Piave, p. 244).
      Massima simile in Clausewitz. Ma lo stesso Caviglia osserva che le truppe di rottura devono essere aiutate da truppe di manovra: le truppe di rottura tendono a fermarsi dopo ottenuta la «vittoria» immediata nel loro obbiettivo di rompere il fronte avversario. Un'azione strategica ai fini non territoriali ma decisivi ed organici può essere svolta in due momenti: con la rottura del fronte avversario e con una successiva manovra, operazioni assegnate a truppe distinte.
      La massima, applicata all'arte politica, deve essere adattata alle diverse condizioni; ma rimane il punto che tra il punto di partenza e l'obbiettivo occorre una gradazione organica, cioè una serie di obbiettivi parziali. Si può avvicinare alla parola d'ordine quarantottesca.


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
pagine 599

   





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