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      Questi elementi sono calcolati nella prospettiva di una guerra. Avere tutti gli elementi che, nei limiti del prevedibile, danno sicurezza di vittoria, significa avere un potenziale di pressione diplomatica da grande potenza, cioè significa ottenere una parte dei risultati di una guerra vittoriosa senza bisogno di combattere.
     
      Nella nozione di grande potenza è da considerare anche l'elemento «tranquillità interna» cioè il grado e l'intensità della funzione egemonica del gruppo sociale dirigente; (questo elemento è da ricercare nella valutazione della potenza di ogni Stato, ma acquista maggiore importanza nella considerazione delle grandi potenze. Né vale ricordare la storia dell'antica Roma e delle lotte interne che non impedirono l'espansione vittoriosa ecc.; oltre agli altri elementi differenziali, basta considerare questo, che Roma era la sola grande potenza dell'epoca, e che non aveva da temere la concorrenza di rivali potenti, dopo la distruzione di Cartagine). Si potrebbe perciò dire che quanto piú forte è l'apparato di polizia, tanto piú debole è l'esercito e quanto piú debole (cioè relativamente inutile) la polizia, tanto piú forte è l'esercito (di fronte alla prospettiva di una lotta internazionale).
     
     
      Egemonia politico-culturale. È ancora possibile, nel mondo moderno, l'egemonia culturale di una nazione sulle altre? Oppure il mondo è già talmente unificato nella sua struttura economico-sociale, che un paese, se può avere «cronologicamente» l'iniziativa di una innovazione, non ne può però conservare il «monopolio politico» e quindi servirsi di tale monopolio come base di egemonia?


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
pagine 599

   





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