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      Dopo la guerra europea, durante le trattative per i compensi coloniali fissati dal patto di Londra, l'Italia propose di ravvivare l'accordo del 1906, volendo risolvere il problema del congiungimento ferroviario tra l'Eritrea e la Somalia. Ma Londra e Parigi rifiutarono. La Francia non aveva nulla da chiedere all'Abissinia dopo la ferrovia Gibuti - Addis Abeba; l'Inghilterra credeva di ottenere tutto senza unirsi all'Italia. Ma l'Inghilterra fece poi l'accordo del 1925 (due note scambiate tra Mussolini e l'ambasciatore inglese a Roma il 14 e il 20 dicembre 1925). Per esso: l'Italia si impegna ad appoggiare l'Inghilterra nei suoi tentativi per ottenere dall'Etiopia la concessione di lavori di sbarramento al Lago Tana, nella zona che nel 1906 era riservata all'influenza italiana e la concessione di un'autostrada fra il Sudan e il Tana; l'Inghilterra ad appoggiare l'Italia per ottenere la costruzione e l'esercizio di una ferrovia tra l'Eritrea e la Somalia italiana ad ovest di Addis Abeba; l'Inghilterra riconosce all'Italia l'influenza esclusiva (!) nella zona occidentale dell'Etiopia e in tutto il territorio destinato ad essere attraversato dalla ferrovia, con l'impegno da parte dell'Italia di non compiere in quella zona, sulle sorgenti del Nilo Azzurro e del Nilo Bianco e dei loro affluenti, alcuna opera che possa sensibilmente modificare il loro afflusso nel fiume principale. La Francia sollevò gran rumore su questo accordo, presentato come una minaccia dell'indipendenza abissina.


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
pagine 599

   





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