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      La campagna francese ebbe gravi ripercussioni sul nazionalismo etiopico. Ras Tafari [ha] creato due tipografie per la stampa in lingua amarica: sviluppo di letteratura nazionalista incoraggiato da Tafari: xenofobia. Il Giappone è il modello del nazionalismo abissino.
      L'articolo della «Rivista d'Italia» riporta brani di articoli e opuscoli: uno studente che [è stato] educato in America scrive: «Impariamo fortemente, apprendiamo molto, perché non vengano gli stranieri a governarci!... Dobbiamo studiare piú che possiamo, perché, se non studiamo, la nostra patria è finita». La Francia desta meno sospetti ad Addis Abeba, perché dopo Fascioda, Gibuti ha per essa solo l'importanza di uno scalo sulla via dell'Indocina. Inoltre, la ferrovia Gibuti - Addis Abeba, che serve tutto il traffico esterno dell'Etiopia, dà alla Francia un monopolio che essa vorrebbe conservare: la Francia può quindi fare una politica di apparente disinteressamento. Ma Ras Tafari vuol far progredire l'Etiopia e quindi [è] favorevole ad altre ferrovie, opere idrauliche ecc.
      Esiste ancora tra l'Etiopia e l'Italia una piccola quistione a proposito dei confini tra Etiopia e Somalia. Quando dopo la convenzione di Addis Abeba del 16 maggio 1908 fu definita la frontiera, la missione Citerni eseguí il tracciato sul terreno per quel che riguardava il Benadir. Si lasciò da parte la frontiera del sultanato di Obbia che non presentava urgenza data la speciale situazione di quel protettorato. Ma oggi Obbia [è] occupata dalle armi italiane e bisognerà fissare il tracciato del confine con l'Etiopia.


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
pagine 599

   





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