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      È probabile che il passaggio dall'espressione «oppio della miseria» usata dal Balzac per il lotto, all'espressione «oppio del popolo» per la religione, sia stato aiutato dalla riflessione sul «pari» di Pascal, che avvicina la religione al gioco d'azzardo, alle scommesse. È da ricordare che proprio nel 1843 Victor Cousin segnalò il manoscritto autentico delle Pensées di Pascal che erano state stampate per la prima volta nel 1670 dai suoi amici di Port-Royal molto scorrettamente, e furono ristampate nel 1844 dall'editore Faugère dal manoscritto segnalato dal Cousin. Le Pensées, in cui Pascal svolge il suo argomento del «pari», sono i frammenti di una Apologie de la Religion chrétienne che Pascal non condusse a termine. Ecco la linea del pensiero di Pascal (secondo G. Lanson, Storia della letteratura francese, 19a ed., pp. 464): «Les hommes ont mépris pour la religion, ils en ont haine et peur qu'elle soit vraie. Pour guérir cela, il faut commencer par montrer que la religion n'est point contraire à la raison; ensuite, qu'elle est vénérable, en donner respect; la rendre ensuite aimable, faire souhaiter aux bons quelle fût vraie, et puis montrer qu'elle est vraie».
      Dopo il discorso contro l'indifferenza degli atei che serve come introduzione generale dell'opera, Pascal esponeva la sua tesi dell'impotenza della ragione, incapace di saper tutto e di saper qualcosa con certezza, ridotta a giudicare dalle apparenze offerte dall'ambiente delle cose. La fede è un mezzo superiore di conoscenza: essa si esercita oltre i limiti cui può giungere la ragione.


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
pagine 599

   





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