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      [Cultura e tradizioni culturali.] Il Duhamel ha espresso l'idea che un paese di alta civiltà debba fiorire anche artisticamente. Ciò è stato detto per gli Stati Uniti, e il concetto è esatto: ma è esatto in ogni momento dello sviluppo di un paese? Ricordare la teoria americana che in ogni periodo di civiltà i grandi uomini esprimono l'attività fondamentale dell'epoca, che è anch'essa unilaterale. Mi pare che le due idee possono accordarsi nella distinzione tra fase economica corporativa di uno Stato e fase etico-politica. La fioritura artistica per gli Stati Uniti può concepirsi essere quella europea, data l'omogeneità nelle forme di vita civile; cosí in un certo periodo l'Italia produceva artisti per tutta la cosmopoli europea ecc. I paesi allora «tributari» dell'Italia si sviluppavano «economicamente» e a questo sviluppo è successa una propria fioritura artistica, mentre l'Italia è decaduta: cosí è avvenuto dopo il Rinascimento per rispetto alla Francia, alla Germania, all'Inghilterra. Un elemento storico molto importante nello studio delle «fioriture artistiche» è il fatto della continuità dei gruppi intellettuali, cioè dell'esistenza di una forte tradizione culturale, ciò che appunto è mancato in America. Un altro elemento negativo, da questo punto di vista, è certamente rappresentato da ciò, che la popolazione americana non si è sviluppata organicamente su una base nazionale, ma è il prodotto di una continua giustapposizione di nuclei emigrati, sia pure emigrati da paesi anglosassoni.


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
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