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      Spezzando l'autocrazia nella fabbrica, spezzando l'apparato oppressivo dello Stato capitalista, instaurando lo Stato operaio che soggioghi i capitalisti alla legge del lavoro utile, gli operai spezzeranno tutte le catene che tengono avvinghiato il contadino alla sua miseria, alla sua disperazione; instaurando la dittatura operaia, avendo in mano le industrie e le banche, il proletario rivolgerà l'enorme potenza dell'organizzazione statale per sostenere i contadini nella loro lotta contro i proprietari e contro la natura e contro la miseria; darà il credito ai contadini, istituirà le cooperative, garantirà la sicurezza personale e dei beni contro i saccheggiatori, farà le opere pubbliche di risanamento e di irrigazione. Farà tutto questo perché è suo interesse dare incremento alla produzione agricola, perché è suo interesse avere e conservare la solidarietà delle masse contadine, perché è suo interesse rivolgere la produzione industriale a lavoro utile di pace e di fratellanza tra città e campagna, tra Settentrione e Mezzogiorno.
      In questo senso gli operai e i contadini consapevoli devono volere sia rivolta l'azione parlamentare socialista: a compiere opera di educazione rivoluzionaria nelle grandi masse, a unificare i sentimenti e le aspirazioni delle grandi masse nella comprensione del programma comunista, a diffondere incessantemente la persuasione che i problemi attuali della economia industriale e agricola possono essere risolti solo fuori del Parlamento, contro il Parlamento, dallo Stato operaio.


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La questione meridionale
di Antonio Gramsci
pagine 117

   





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