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      I risultati numerici dei voti al congresso furono i seguenti:
      — Assenti e non consultati: 18,9%.
      — Dei presenti al congresso: voti per il CC, 90,8%; per l'estrema sinistra, 9,2%.
     
      Il nostro partito è nato nel gennaio 1921, cioè nel momento piú critico sia della crisi generale della borghesia italiana, sia della crisi del movimento operaio. La scissione, se era storicamente necessaria e inevitabile, trovava però le grandi masse impreparate e riluttanti. In tale situazione l'organizzazione materiale del nuovo partito trovava le condizioni piú difficili. Avvenne perciò che il lavoro puramente organizzativo, data la difficoltà delle condizioni in cui doveva svolgersi, assorbí le energie creatrici del partito, in modo quasi completo. I problemi politici che si ponevano, per la decomposizione da una parte del personale dei vecchi gruppi dirigenti borghesi, dall'altra per un processo analogo del movimento operaio, non poterono essere approfonditi sufficientemente. Tutta la linea politica del partito negli anni immediatamente successivi alla scissione fu in primo luogo condizionata da questa necessità: di mantenere strette le file del partito, aggredito fisicamente dalla offensiva fascista da una parte, e dai miasmi cadaverici della decomposizione socialista dall'altra. Era naturale che in tali condizioni si sviluppassero nell'interno del nostro partito sentimenti e stati d'animo di carattere corporativo e settario. Il problema generale politico, inerente alla esistenza e allo sviluppo del partito, non era visto nel senso di una attività per la quale il partito dovesse tendere a conquistare le più larghe masse e a organizzare le forze sociali necessarie per sconfiggere la borghesia e conquistare il potere, ma era visto come il problema della esistenza stessa del partito.


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La questione meridionale
di Antonio Gramsci
pagine 117