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      Quando l'emigrazione assunse nel secolo XX le forme gigantesche che assunse, e le prime rimesse cominciarono ad affluire dall'America, gli economisti liberali gridarono trionfalmente: Il sogno di Sonnino si avvera. Una silenziosa rivoluzione si verifica nel Mezzogiorno, che lentamente ma sicuramente muterà tutta la struttura economica e sociale del paese. Ma lo Stato intervenne e la rivoluzione silenziosa fu soffocata nel nascere. Il governo offrí dei buoni del tesoro a interesse certo e gli emigranti e le loro famiglie da agenti della rivoluzione silenziosa si mutarono in agenti per dare allo Stato i mezzi finanziari per sussidiare le industrie parassitarie del Nord. Francesco Nitti che, nel piano democratico e formalmente fuori del blocco agrario meridionale, poteva sembrare un fattivo realizzatore del programma di Sonnino, fu invece il miglior agente del capitalismo settentrionale per rastrellare le ultime risorse del risparmio meridionale. I miliardi inghiottiti dalla Banca di sconto erano quasi tutti dovuti al Mezzogiorno: i 400.000 creditori della BIS erano in grandissima maggioranza risparmiatori meridionali.
     
      Al disopra del blocco agrario funziona nel Mezzogiorno un blocco intellettuale che praticamente ha servito finora a impedire che le screpolature del blocco agrario divenissero troppo pericolose e determinassero una frana. Esponenti di questo blocco intellettuale sono Giustino Fortunato e Benedetto Croce, i quali, perciò, possono essere giudicati come i reazionari piú operosi della penisola.


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La questione meridionale
di Antonio Gramsci
pagine 117

   





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