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      ... Pare però che il Croce non abbia accennato a tutti gli aspetti della formula che è essenzialmente una formula politica, di azione politica. Riuscire a convincere che il «mondo va verso...» una certa direzione significa niente altro che riuscire a convincere della ineluttabilità della propria azione e ottenere il consenso passivo per la sua esplicazione. Come questa convinzione si formi è certo un argomento interessante: che vi contribuisca la «viltade» e altre forme di bassezza morale è indubbio: ma anche il fatto che tanta «viltade» e tanta bassezza siano diffuse è un fatto politico che andrebbe analizzato e di cui bisognerebbe trovare le origini concrete. Da questa analisi forse scaturirebbe il risultato che lo stesso atteggiamento del Croce verso la vita è una delle origini di questa diffusione. Il non volersi impegnare a fondo, il distinguere tra ciò che deve fare un intellettuale e ciò che il politico (come se l’intellettuale non fosse anche un politico, e non solo un politico dell’... Intellettualità) e in fondo tutta la concezione storica crociana è all’origine di questa diffusione. Si vede che essere partigiano della libertà in astratto non conta nulla, è semplicemente una posizione da uomo di tavolino che studia i fatti del passato, ma non da uomo attuale partecipe della lotta del suo tempo.
      Questa formula del «mondo che va» a sinistra o a destra o verso un compromesso, ecc., ha incominciato a diffondersi in Italia nel 1921, ed era un segno evidente della demoralizzazione che conquistava vasti strati della popolazione.


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





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