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      In Italia questa funzione non fu svolta dalla guerra (giolittismo), ma avvenne posteriormente in modo ben piú catastrofico e con fenomeni di tradimento in massa e di diserzione quali non si erano visti in nessun altro paese.
     
     
      Italo Toscani. Nel 1928 è uscita una Vita di S. Luigi Gonzaga di Italo Toscani, Roma, Libreria Fr. Ferrari, in 16°, pp. 254, L. 5,50, lodata dalla «Civiltà Cattolica» del 21 luglio 1928. Il Toscani già nel ’26 scriveva nel «Corriere d’Italia». Ricordare le sue avventure durante la guerra. Il suo contegno al fronte (furono pubblicate dal Comando militare cartoline illustrate con suoi versi d’occasione). Suoi articoli nel 1919, specialmente contro i carabinieri: uomo repellente da ogni punto di vista. Condannato a 6 o 7 anni nel 1917 dal Tribunale di Roma per antimilitarismo, la condanna gli fu condonata per le poesie scritte al fronte; autolesionista: si «curava» gli occhi in modo cosí sfacciato che faceva maraviglia come al reggimento gliela passassero liscia. «Stranezze» della vita militare durante la guerra. Come mai al Toscani, abbastanza noto, si davano tanti permessi di dormire fuori della caserma? (aveva una stanza mobiliata ai Canelli; episodio tragicomico del falso Calabresi).
     
     
      [Gli avvenimenti del 1919 a Milano.] Da una lettera a Uberto Lagardelle di Giorgio Sorel (scritta il 15 agosto 1898 e pubblicata nell’«Educazione Fascista» del marzo 1933): «Deville a pour grand argument que la campagne pour Dreyfus donne de la force aux militaristes et peut amener une réaction.


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





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