Pagina (101/364)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La causa principale di questo modo di essere dei partiti è da ricercare nella deliquescenza delle classi economiche, nella gelatinosa struttura economica e sociale del paese, ma questa spiegazione è alquanto fatalistica: infatti, se è vero che i partiti non sono che la nomenclatura delle classi, è anche vero che i partiti non sono solo una espressione meccanica e passiva delle classi stesse, ma reagiscono energicamente su di esse per svilupparle, assodarle, universalizzarle. Questo appunto non è avvenuto in Italia, e la manifestazione di questa «omissione» è appunto questo squilibrio tra agitazione e propaganda o come altrimenti si voglia dire.
      Lo Stato-governo ha una certa responsabilità in questo stato di cose (si può chiamare responsabilità in quanto ha impedito il rafforzamento dello Stato stesso, cioè ha dimostrato che lo Stato-governo, non era un fattore nazionale): il governo ha infatti operato come un «partito», si è posto al di sopra dei partiti non per armonizzarne gli interessi e l’attività nei quadri permanenti della vita e degli interessi statali nazionali, ma per disgregarli, per staccarli dalle grandi masse e avere «una forza di senza-partito legati al governo con vincoli paternalistici di tipo bonapartistico-cesareo»: cosí occorre analizzare le cosí dette dittature di Depretis, Crispi, Giolitti e il fenomeno parlamentare del trasformismo. Le classi esprimono i partiti, i partiti elaborano gli uomini di Stato e di governo, i dirigenti della società civile e della società politica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





Italia Stato-governo Stato Stato-governo Depretis Crispi Giolitti Stato