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      Esempi ed episodi.
     
     
      [Tragedia e farsa.] Inizio del Diciotto brumaio di Luigi Napoleone: il detto di Hegel che nella storia ogni fatto si ripete due volte; correzione di Marx che la prima volta il fatto si verifica come tragedia, la seconda volta come farsa. Questo concetto era già stato adombrato nel Contributo alla critica della filosofia del diritto: «Gli dèi greci, tragicamente feriti a morte una prima volta nel Prometeo incatenato di Eschilo, subirono una seconda morte, la morte comica, nei dialoghi di Luciano. Perché questo cammino della storia? Affinché l’umanità si separi con gioia dal suo passato». («E questo gioioso destino storico noi lo rivendichiamo per le potenze politiche della Germania», ecc.).
     
     
      «Sollecitare i testi». Cioè far dire ai testi, per amor di tesi, piú di quanto i testi realmente dicono. Questo errore di metodo filologico si verifica anche all’infuori della filologia, in tutte le analisi e gli esami delle manifestazioni di vita. Corrisponde, nel diritto penale, a vendere a meno peso e di differente qualità da quelli pattuiti, ma non è ritenuto crimine, a meno che non sia palese la volontà di ingannare: ma la trascuratezza e l’incompetenza non meritano sanzione, almeno una sanzione intellettuale e morale se non giudiziaria?
     
     
      Aneddoto di Giustino Fortunato. Pare sia del 1925 o 1926. Raccontato da Lisa. Pare che si parlasse col Fortunato della lotta politica in Italia. Egli avrebbe detto che, secondo lui, c’erano in Italia due uomini veramente pericolosi, uno dei quali era il Miglioli.


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





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