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      La macchina moderna è ben altra cosa: essa non solo «aiuta» il lavoratore, ma lo «sostituisce»: che anche le «macchine» di Vitruvio continuino ad esistere accanto alle «moderne» e che in quella direzione i romani potessero essere giunti a una certa perfezione, ancora ignota, può darsi, e non maraviglia, ma in ciò non c’è nulla di «moderno» nel senso proprio della parola, che è stato stabilito dalla «rivoluzione» industriale, cioè dall’invenzione e diffusione di macchine che «sostituiscono» il lavoro umano precedente.
     
     
      [La «Civiltà Cattolica». Il motto della «Civiltà Cattolica»: «Beatus populus cuius Dominus Deus eius». (Ps. 143, 15). Gli scrittori della rivista traducono cosí: «Beato il popolo che ha Dio per suo Signore». Ma è esatto? La traduzione è questa: «Beato il popolo che ha per signore il proprio Dio». Cioè il motto riproduce l’esaltazione della nazione ebrea e del Dio nazionale ebraico che ne era il Signore. Ora la «Civiltà Cattolica» vuole chiese nazionali, come è implicito nel motto? (Confrontare la traduzione della Bibbia fatta dal Luzzi per l’accertamento dei testi).
     
     
      Comandare e obbedire. In che misura sia vero che l’obbedire sia piú facile del comandare. Il comandare è proprio del caporalismo. L’attendere passivamente gli ordini. Nell’obbedienza c’è un elemento di comando e nel comando un elemento di obbedienza (autocomando e autobbedienza). Il «perinde ac cadaver» dei gesuiti. Il carattere del comando e dell’obbedienza nell’ordine militare. Bisogna obbedire senza comprendere dove l’obbedienza conduce e a che fine tende?


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





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