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      Medioevo. Confronta Luigi Sorrento, Medioevo, il termine e il concetto (Editrice Vita e Pensiero, Milano, 1931, in 8°, pp. 54). Il Sorrento è professore all’Università del Sacro Cuore (e la pubblicazione è appunto un discorso tenuto in questa università) ed è da immaginare che studi l’argomento oltre che da un punto di vista cattolico ed apologetico, anche entro limiti storico-letterari, senza cioè occuparsi del contenuto economico-sociale del concetto di Medioevo. Occorrerebbe invece studiare in modo completo l’argomento per giungere alla distinzione del Medioevo dall’età del mercantilismo e delle monarchie assolute che popolarmente sono incluse nel Medioevo. (Ancien Régime popolarmente si confonde con Medioevo, mentre è appunto l’età del mercantilismo e delle monarchie assolute, chiuso dalla Rivoluzione francese). L’opuscolo del Sorrento sarà piú utile per l’indicazione delle fonti letterarie.
      Un paragrafo si potrebbe dedicare a riassumere ciò che ha significato il termine «Italia» nei vari tempi, prendendo le mosse dallo studio in proposito del prof. Carlo Cipolla pubblicato negli Atti della Accademia delle Scienze di Torino.
     
     
      Mistica. Il termine «mistica» italiano non coincide col francese mystique, pure anche in italiano si è incominciato a diffondere col significato francese, ma in modo strano, cioè il significato francese che è evidentemente critico e peggiorativo, si sta accettando con significato «positivo» senza senso deteriore. La «mistica» non può essere staccata dal fenomeno dell’«estasi», cioè di uno stato nervoso particolare nel quale il soggetto «sente» di entrare direttamente in contatto con Dio, con l’universale, senza bisogno di mediatori (perciò i cattolici sono diffidenti verso il misticismo, che deprezza la Chiesa-intermediaria). Si intende perché i francesi abbiano introdotto il termine «mistica» nel linguaggio politico: vogliono significare uno stato d’animo di esaltazione politica non razionale o non ragionata, ma fanatismo permanente, incoercibile alle dimostrazioni corrosive, che poi non è altro che la «passione» di cui parla Croce o il «mito» di Sorel, giudicato da cervelli cartesianamente logicistici: si parla pertanto di una mistica democratica, parlamentare, repubblicana, ecc.


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





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