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      Nessun artigiano può esercitare l’arte se non è iscritto all’organizzazione, e tutti sono sottoposti a tributi di carattere generale e speciale verso la Camera regia». (Camera: il «ministero delle finanze» d’allora).
     
     
      [La Russia e lo zarismo.] L’affermazione di Paolo Bourget fatta al principio della guerra (mi pare, perché forse anche prima) che i quattro pilastri dell’Europa erano: il Vaticano, lo Stato Maggiore prussiano, la Camera dei Lords inglesi, l’Accademia francese. Il Bourget dimenticava lo zarismo russo che era il maggiore pilastro, l’unico che avesse resistito durante la Rivoluzione francese e Napoleone e durante il ’48.
      Bisognerebbe vedere con esattezza dove e quando il Bourget fece tale affermazione e in che termini precisi. Forse il Bourget stesso ebbe vergogna di mettere in serie lo zarismo russo. Si potrebbe prendere lo spunto di questa proposizione del Bourget per trattare della funzione che ebbe la Russia nella storia europea: essa difese l’Europa occidentale dalle invasioni tartariche, fu un antemurale tra la civiltà europea e il nomadismo asiatico, ma questa funzione divenne presto reazionaria e conservativa. Con la sua sterminata popolazione composta di tante nazionalità, era sempre possibile alla Russia organizzare eserciti imponenti di truppe assolutamente inattaccabili dalla propaganda liberale da gettare contro i popoli europei: ciò avvenne nel ’48, lasciando una sedimentazione ideologica che ancora operava nel 1914 (rullo compressore, i cosacchi, che distruggeranno l’Università di Berlino, ecc.


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





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