Pagina (147/341)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il programma di Giolitti fu «turbato» da due fattori: 1) l’affermarsi degl’intransigenti nel partito socialista sotto la direzione di Mussolini e il loro civettare coi meridionalisti (libero scambio, elezioni di Molfetta, ecc.), che distruggeva il blocco urbano settentrionale; 2) l’introduzione del suffragio universale, che allargò in modo inaudito la base parlamentare del Mezzogiorno e rese difficile la corruzione individuale (troppi da corrompere alla liscia e quindi apparizione dei mazzieri).
      Giolitti mutò «partenaire», al blocco urbano sostituí (o meglio contrappose per impedirne il completo sfacelo) il «patto Gentiloni», cioè, in definitiva, un blocco tra l’industria settentrionale e i rurali della campagna «organica e normale» (le forze elettorali cattoliche coincidevano con quelle socialiste geograficamente: erano diffuse cioè nel Nord e nel Centro) con estensione degli effetti anche nel Sud, almeno nella misura immediatamente sufficiente per «rettificare» utilmente le conseguenze dell’allargamento della massa elettorale.
      L’altro programma o indirizzo politico generale è quello che si può chiamare del «Corriere della Sera» o di Luigi Albertini e può identificarsi in una alleanza tra una parte degli industriali del Nord (con a capo i tessili, cotonieri, setaioli, esportatori e quindi libero scambisti) col blocco rurale del Mezzogiorno: il «Corriere» sostenne Salvemini contro Giolitti nelle elezioni di Molfetta del 1913 (campagna di Ugo Ojetti), sostenne il ministero Salandra prima e quello Nitti in seguito, cioè i primi due governi formati da statisti meridionali (i siciliani sono da considerarsi a parte: essi hanno sempre avuto una parte leonina in tutti i ministeri dal ’60 in poi, e hanno avuto parecchi presidenti del Consiglio, a differenza del Mezzogiorno, il cui primo leader fu Salandra; questa «invadenza» siciliana è da spiegarsi con la politica di ricatto dei partiti dell’isola, che sottomano hanno sempre mantenuto uno spirito «separatista» a favore dell’Inghilterra: l’accusa di Crispi era, in forma avventata, la manifestazione di una preoccupazione che ossessionava realmente il gruppo dirigente nazionale piú responsabile e sensibile).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il Risorgimento
di Antonio Gramsci
pagine 341

   





Giolitti Mussolini Molfetta Mezzogiorno Gentiloni Nord Centro Sud Sera Luigi Albertini Nord Mezzogiorno Salvemini Giolitti Molfetta Ugo Ojetti Salandra Nitti Consiglio Mezzogiorno Salandra Inghilterra Crispi