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      Il Comitato avvertí a Livorno Vincenzo Tittoni al quale la notizia pervenne mentre l’«Aunis» salpava per Genova. Il Tittoni corse dal prefetto e lo indusse a telegrafare al prefetto di Genova, il quale, senza attendere le istruzioni del ministero, prese su di sé la responsabilità di arrestare i La Gala a bordo dell’«Aunis». Sull’affare La Gala cfr. Isaia Ghiron, Annali d’Italia in continuazione al Muratori e al Coppi («Rassegna storica del Risorgimento» 1927, fasc. 1°) e cfr. specialmente la «Civiltà Cattolica» del 1863 (i La Gala furono arrestati nel luglio 1863).
     
      [Carlo Alberto] Niccolò Rodolico, La prima giovinezza di Carlo Alberto, nel «Pègaso» del novembre 1930. (Del Rodolico è annunziato presso il Le Monnier, un libro su Carlo Alberto Principe di Carignano, del quale l’articolo di «Pègaso» è forse un estratto). Da studiare l’elaborazione, che avviene nella classe politica piemontese, durante l’impero napoleonico, ma specialmente dopo la sua caduta, del gruppo che si stacca dai conservatori municipalisti per indicare alla dinastia un compito di unificazione nazionale, gruppo che avrà la sua massima estrinsecazione nei neoguelfi del ’48. Carattere dinastico e non nazionale di questo nuovo gruppo (di cui il De Maistre è elemento notevolissimo): politica furbesca, piú che machiavellica, di esso, che però diventerà la politica prevalente dei dirigenti fino al ’70 e anche dopo: sua debolezza organica che si mostra specialmente nel nodo ’48-49 e che è legata a questa politica di furberia meschina e angusta.


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Il Risorgimento
di Antonio Gramsci
pagine 341

   





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