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      Ecco perché, secondo il Missiroli, il papa in realtà in questa guerra parteggia per l'Intesa; perché in essa trova concezioni simili alle sue, che hanno una stessa sorgente (semitica, direbbero i nazionalisti) nella vecchia tradizione cristiana; il papa può trovarsi d'accordo coi massoni, ma non coi tedeschi. Nei massoni c'è la possibilità di assorbimento, perché essi non hanno sostituito nulla, se non dei nomi vani, al cattolicismo; nei tedeschi c'è invece la saldezza granitica, inattaccabile, della coscienza dell'identità del divino e dell'umano, dell'idea e dell'atto, dello spirito e della storia. Hegel ha ucciso ogni possibilità di Sillabo, ciò che non ha fatto Rousseau, e dall'idealismo germanico sono germinate e hanno sciamato tutte le concezioni anarchiste, che hanno creato il caos nella limpida tradizione cattolica della latinità.
      Sarebbe troppo lungo e non adatto al carattere del Grido, il discutere e rilevare tutti gli errori in cui vaneggia la facile dialettica del Missiroli. Importa rilevare solo questo fatto: l'unica conclusione a cui si può arrivare dalle premesse dello scrittore è che il cattolicismo è matematicamente destinato a scomparire. Se è vero, e per tale l'accetta il Missiroli, lo sviluppo storico affermato da Hegel, per il quale dal cattolicismo si passa al luteranesimo, da questo al libero esame della scuola di Tubinga, e quindi alla filosofia pura che riesce finalmente ad occupare tutto il posto che le spetta nella coscienza umana, scacciandone il buon vecchio dio, che rientra nel regno delle larve, perché questo processo dovrà limitarsi alla sola Germania?


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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