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      La cosiddetta legge del minimo sforzo, che è la legge dei poltroni, e vuol dire spesso non far niente, diventa popolare. In quei paesi la rivoluzione è meno probabile. Dove esiste un ordine, è piú difficile che ci si decida a sostituirlo con un ordine nuovo [una riga censurata].
      I socialisti non devono sostituire ordine ad ordine. Devono instaurare l'ordine in sé. La massima giuridica che essi vogliono realizzare è: possibilità di attuazione integrale della propria personalità umana concessa a tutti i cittadini. Con il concretarsi di questa massima cadono tutti i privilegi costituiti. Essa porta al massimo della libertà col minimo della costrizione. Vuole che regola della vita e delle attribuzioni sia la capacità e la produttività, all'infuori di ogni schema tradizionale. Che la ricchezza non sia strumento di schiavitú, ma essendo di tutti impersonalmente, dia a tutti i mezzi per tutto il benessere possibile. Che la scuola educhi gli intelligenti da chiunque nati, e non rappresenti il premio [quattro righe censurate]. Da questa massima dipendono organicamente tutti gli altri princípi del programma massimo socialista. Esso, ripetiamo, non è utopia. È universale concreto, può essere attuato dalla volontà. È principio d'ordine, dell'ordine socialistico. Di quell'ordine che crediamo in Italia si attuerà prima che in tutti gli altri paesi [quattro righe censurate].
      Indifferenti(20)
     
      Odio gli indifferenti: Credo come Federico Hebbel che «vivere vuol dire essere partigiani». Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





Italia Credo Federico Hebbel