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      Che nega ogni programma concreto, perché è disposto a modificarsi a seconda delle contingenze che il caso crea. Che è disposto a costringere le sue idee elementari, i suoi principi istintivi nelle strettoie che gli avvenimenti preparano e impongono. Questa accomodabilità diventa un abito, determina un modo speciale di pensare. Le polemiche scatenatesi contro il socialismo per l'atteggiamento che i socialisti italiani hanno assunto nei confronti della guerra, ne sono una conseguenza.
      I nostri avversari non si preoccupano di giudicare l'atteggiamento dei socialisti alla stregua dei principi e dei metodi che i socialisti hanno sempre professato e seguito. Far ciò vorrebbe dire giudicare veramente, e fare cosa concreta. Essi non tentano neppure questo giudizio, ne sono incapaci. Dinanzi a degli uomini di carattere, perdono la bussola, brancolano nel buio, si disperdono in tutti i vicoli ciechi del pettegolezzo, della maldicenza, della diffamazione. Non comprendono un contegno rettilineo, rigidamente coerente. Sono ipnotizzati dai fatti, dalla attualità. Non comprendono l'uomo di carattere, che i fatti e l'attualità pesa e giudica non tanto in sé e per sé quanto per la concatenazione che hanno col passato e con l'avvenire. Che i fatti giudica quindi specialmente per i loro effetti, per la loro eternità. Sono dei mistici del fatto. E il mistico non può giudicare, può solamente benedire o odiare.
      Ma è questa la forza dei socialisti italiani. Aver conservato un carattere. Essere riusciti à vincere i sentimentalismi, essere riusciti a strozzare i palpiti del cuore, come stimoli all'azione, come stimolo alle manifestazioni di vita collettiva.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279