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      E pertanto compatiamo la vecchia mentalità astratta che tutta in ghingheri sciorina le «vecchie prediche» e si pavoneggia sui trampoli delle sottili analogie e delle metafore viete. Il proletariato non vuole predicatori di esteriorità, freddi alchimisti di parolette, vuole comprensione intelligente e simpatia piena d'amore.
      Demagogia(30)
     
      Demagogico e demagogia sono le due parole piú in voga presso le persone ben pensanti e i pietisti in pantofole per dare il colpo di grazia all'attività dei «caporioni», dei «sobillatori» socialisti. Demagogia, per lo squisito senso linguistico di Tartufo, ha solo questo preciso significato: attività, propaganda socialista in quanto volta a scuotere i dormienti, a organizzare gli indifferenti, a dare stimoli di ricerca, di libertà a quanti finora si sono tenuti in disparte dalla vita e dalle lotte sociali.
      La demagogia non è insomma, un modo di fare la propaganda, ma è tutta una certa propaganda, la propaganda socialista. Demagogia non è il giudizio morale che si può dare della leggerezza, della superficialità, dell'avventatezza con cui si cerca di formare una qualsiasi convinzione, ma è un fatto storico, il movimento ideale che è la faccia piú appariscente dell'azione educativa del Partito socialista. Tartufo cosí modifica il vocabolario, determina una certa fortuna alle parole. Ha riabilitato la parola teppista, sta nobilitando la parola demagogia. Tra qualche tempo, quando il movimento socialista avrà tanta forza da imprimere anche alla lingua il suo sigillo di bontà e di libero corso, teppista prenderà definitivamente il significato di galantuomo, e viceversa, e demagogia, vorrà dire metodo di politica e di propaganda serio, fondato sulla realtà dei fatti, e non sulle apparenze piú vistose, e perciò piú fallaci.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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