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      La sezione socialista, nell'attività politica, ha raggiunto una individualità ben distinta di classe; le organizzazioni economiche sono forti; nella cooperazione si è riusciti a creare una istituzione potente come l'Alleanza cooperativa. A Torino pertanto si capisce che sia nato e sia piú sentito il bisogno di integrare l'attività politica ed economica con un organo di attività culturale. Il bisogno di integrazione nascerà e si imporrà anche nelle altre parti di Italia. E il movimento proletario ne acquisterà in compattezza e in energia di conquista.
      Una delle piú gravi lacune dell'attività nostra è questa: noi aspettiamo l'attualità per discutere dei problemi e per fissare le direttive della nostra azione. Costretti dall'urgenza, diamo dei problemi soluzioni affrettate, nel senso che non tutti quelli che al movimento partecipano si sono impadroniti dei termini esatti delle questioni e pertanto, se seguono la direttiva fissata, lo fanno per spirito di disciplina e per la fiducia che nutrono nei dirigenti, piú che per un'intima convinzione, per una razionale spontaneità. Cosí avviene che, a ogni ora storica importante, si verificano gli sbandamenti, gli ammorbidimenti, le beghe interne, le questioni personali. Cosí si spiegano anche i fenomeni di idolatria, che sono un controsenso nel nostro movimento, e fanno rientrare dalla finestra l'autoritarismo cacciato dalla porta.
      Non esiste la convinzione ferma diffusa. Non esiste quella preparazione di lunga mano che dà la prontezza del deliberare in qualsiasi momento, che determina gli accordi immediati, accordi effettivi, profondi, che rafforzano l'azione.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





Alleanza Torino Italia