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      Da elemento di disordine devi diventare elemento d'ordine. All'essere immediatamente (vaga speranza, probabilità minima), devi preferire la certezza, anche se non immediata, la certezza per i tuoi figli. Il fine rimane immutato, i mezzi per raggiungerlo sono i soli mezzi congrui a tua disposizione: l'associazione, l'organizzazione.
      Se la proprietà è solo un valore sociale, il solo fatto che esiste un organismo-forza proponentesi di renderla bene comune, garanzia di libertà per tutti, la trasforma, la rende aleatoria in quanto privilegio, cioè la diminuisce ora in pro della collettività, ne fa compartecipe già ora la collettività.
      Questa diminuzione, questa compartecipazione potenziale è una eredità che tu trasmetti. Certo è piú evidente, piú palpabile l'eredità dei capitalisti; ma se rifletti anche la tua non è trascurabile cosa.
      Anche tu hai un retaggio: i tuoi ascendenti, che hanno fatto la rivoluzione contro il feudalesimo, ti hanno lasciato in eredità il diritto alla vita (tu non puoi essere ucciso arbitrariamente: ti par piccola cosa?), la libertà individuale (per incarcerarti devi essere giudicato colpevole d'un crimine), il diritto di muoverti per lavorare in una terra piuttosto che in un'altra, a tua scelta, secondo la tua utilità. Godi una eredità piú recente: la libertà di scioperare, la libertà di associarti con altri per discutere i tuoi interessi immediati e per proporti, in comunione con altri, il fine maggiore della tua vita: la libertà per te, o almeno per i tuoi discendenti.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279